Modelli unici, ma familiari


Questa immagine ravvicinata dà l’impressione di assomigliare a cellule batteriche e alle loro strutture interne che viaggiano e si dividono nel processo della vita. Queste caratteristiche sono di natura frattale: la stessa immagine si conserva in scale diverse, con un modello che si ripete in eterno.

In realtà, stiamo osservando una delle regioni polari di Marte, per la precisione la calotta residua polare meridionale e, come per molte altre cose nella scienza planetaria marziana, c’è un motivo preciso dietro il nome.

Con l’avvicendarsi delle stagioni, questa è un’area di Marte in cui il ghiaccio rimane anche dopo l’arrivo dell’estate.

La consistenza è molto aliena, assomiglia più all’universo del microcosmo che a quello molto, molto lontano. Ma se questa è una calotta polare, perché non assomiglia alle calotte polari della Terra?

In effetti, non esiste un terreno equivalente osservato qui sulla Terra.

Il cosiddetto “terreno a formaggio svizzero”, con riferimento ai numerosi buchi della regione, è il prodotto dello scambio stagionale tra la superficie e l’atmosfera marziana. Con un contenuto prevalente di anidride carbonica del 98%, le temperature più fredde condensano il gas dall’atmosfera per produrre ghiaccio secco. La prevalenza di acqua è più concentrata a nord, lasciando la regione polare sud più ricca di anidride carbonica, ed è questa differenza di composizione che genera l’insolita consistenza del terreno a formaggio svizzero.

Il Pianeta Rosso è uno dei principali candidati alla ricerca di vita altrove nel Sistema Solare; tuttavia, un rapido sguardo a questa immagine dà praticamente l’impressione di averlo già trovato.

L’immagine ritagliata è stata ruotata in modo che il nord sia approssimativamente in alto.

Fonte

Lascia un commento