Culla stellare in 3D


Ricostruita per la prima volta la struttura tridimensionale di una nube interstellare, dove hanno origine migliaia di giovani stelle. Lo studio, pubblicato su Science, potrebbe aiutarci a comprendere meglio la nascita degli astri nella Via Lattea.

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Modello 3D della nube molecolare della Mosca.

Colori brillanti, forme esotiche e polveri luminose: così rappresentato, quest’angolo di cosmo sembra un luogo meraviglioso per nascere. È la nube interstellare culla di migliaia di baby stelle, per la prima volta ricostruita in 3D grazie al lavoro di una coppia di astronomi dell’Università di Creta, Grecia, e dell’Università di Canberra, Australia.

La protagonista di questo ritratto tridimensionale è la nube molecolare Musca, che rispetto a immagini precedenti presenta una struttura più complessa, che ricorda vagamente quella di un pancake. Ma oltre a rivelare il ‘vero volto’ di questo complesso oggetto celeste, la nuova analisi potrebbe anche aiutarci a comprendere meglio l’evoluzione delle nubi interstellari. Si tratta di un tassello fondamentale della storia dell’universo, dal momento che proprio nelle culle stellari si annida la risposta a una delle più importanti domande dell’astronomia moderna: che cosa determina il numero e il tipo di stelle nate nella nostra Via Lattea?

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Herschel 250:Nube molecolare della Mosca.Mappa delle sue emissioni di polvere, che mostra entrambe le striature e la fitta struttura allungata. Il rettangolo verde segna la regione dove sono state eseguite le analisi in modo normale, la freccia blu indica la direzione media del campo magnetico proiettato sul piano del cielo.

Il nuovo studio, pubblicato oggi su Science, ricostruisce la struttura di Musca grazie alle sue ‘striature’, strutture filamentose rese evidenti dalle onde magnetiche all’interno della nube. Analizzando le frequenze di queste onde, gli autori Aris Tritsis e Konstantinos Tassis sono riusciti a produrre il modello 3D di Musca, smentendo così le ipotesi precedenti secondo cui la nuvola cosmica avrebbe una struttura sottile e allungata. La prossima sfida è ora utilizzare questi dati per mettere alla prova i modelli teorici esistenti delle nubi interstellari, in modo da arrivare a comprendere meglio i meccanismi di formazione della nostra culla galattica.

 

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