Il Vesuvio potrebbe aver soffocato, non vaporizzato, alcune delle vittime


Le persone che si sono rifugiate nelle rimesse in pietra per le barche sono morte più lentamente quando il vulcano è eruttato nel 79 d.c.


Quando il Vesuvio eruttò quasi 2.000 anni fa, l’esplosione potrebbe non aver ucciso all’istante alcuni dei residenti in fuga di Ercolano, un avamposto marittimo vicino a Pompei. Al contrario, i ricercatori dicono che i residenti hanno avuto una morte atroce: cotti lentamente e morti soffocati nelle rimesse per le barche in pietra usate come rifugio.

Le prove precedenti avevano suggerito che tutti coloro che fuggivano dall’eruzione più leggendaria del vulcano nel 79 d.C. furono istantaneamente vaporizzati quando un’ondata di gas vulcanici, calore e cenere travolse la città. Ma una nuova analisi degli scheletri trovati nelle rimesse delle barche sfida questa idea e suggerisce una morte più lenta e più macabra.

I ricercatori hanno esaminato la struttura ossea e i livelli di collagene – una proteina importante per la salute della pelle e delle ossa – delle costole prelevate da 152 individui scoperti nelle rimesse delle barche. Il team ha trovato più collagene del previsto se le vittime del Vesuvio si fossero vaporizzate nel calore. La loro struttura ossea delle costole suggerisce anche che i fuggitivi sono stati esposti a temperature più basse rispetto a quelli che si trovavano all’aperto, dove l’aria friggeva a 480° Celsius, secondo alcune stime precedenti.

Il nascondiglio di pietra e le masse corporee delle vittime potrebbero aver fornito protezione dalle temperature più estreme.

Questi risultati rappresentano uno scenario orribile in cui gli abitanti di Ercolano si sono nascosti per protezione solo per cuocere e soffocare a causa di un’ondata di gas vulcanici tossici nel loro rifugio, dice l’autore dello studio Tim Thompson, un antropologo biologico dell’Università di Teesside a Middlesbrough, Inghilterra. La maggior parte delle vittime nelle rimesse per le barche erano donne e bambini. Gli uomini sono stati trovati su una spiaggia vicina, dove potrebbero aver trascinato fuori le barche per sfuggire all’inferno di fuoco.

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