Il buco nero supermassiccio sembra crescere come una giovane stella


Assistito dai campi magnetici, un vento a spirale aiuta il buco nero supermassiccio della galassia ESO320-G030 a crescere. In questa illustrazione, il nucleo della galassia è dominato da un vento rotante di gas denso che si dirige verso l’esterno dal buco nero supermassiccio (nascosto) al centro della galassia. I movimenti del gas, tracciati dalla luce delle molecole di cianuro di idrogeno, sono stati misurati con l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array.

Come fanno i buchi neri supermassicci a diventare così grandi? Un team internazionale di astronomi, tra cui gli scienziati del National Science Foundation National Radio Astronomy Observatory (NSF NRAO) degli Stati Uniti, ha scoperto un potente vento magnetico rotante che, secondo loro, aiuta il buco nero supermassiccio centrale di una galassia a crescere.

La maggior parte delle galassie, compresa la nostra Via Lattea, ha un buco nero supermassiccio al suo centro. Come questi buchi neri crescano rimane un mistero per gli astronomi. Un team di scienziati ha scelto di studiare la galassia relativamente vicina ESO320-G030, a soli 120 milioni di anni luce dalla Terra. Questa galassia è molto attiva e forma stelle a una velocità dieci volte superiore a quella della nostra Via Lattea. Gli astronomi hanno misurato la luce delle molecole trasportate dai venti provenienti dal nucleo della galassia, sperando di risalire alla loro origine dal buco nero supermassiccio. Per studiare questa luce, proveniente dalle lunghezze d’onda delle molecole di cianuro di idrogeno (HCN), nascoste in spessi strati di polvere e gas, è stato utilizzato ALMA.

ALMA è riuscita a vedere i dettagli e a tracciare i movimenti del gas, scoprendo schemi che suggeriscono la presenza di un vento magnetico e rotante. Mentre altri venti e getti al centro delle galassie spingono il materiale lontano dal loro nucleo, gli astronomi ritengono che questo vento appena scoperto alimenti il buco nero per aiutarlo a crescere.

Questo processo è simile a un ambiente su scala molto più piccola nello spazio: i vortici di gas e polvere che portano alla nascita di nuove stelle e pianeti.

È ormai assodato che le stelle, nelle prime fasi della loro evoluzione, crescono con l’aiuto di venti rotanti – accelerati da campi magnetici, proprio come il vento di questa galassia. Le nostre osservazioni mostrano che i buchi neri supermassicci e le piccole stelle possono crescere con processi simili, ma su scale molto diverse“, afferma Mark Gorski, autore principale di questa ricerca e borsista del Center for Interdisciplinary Exploration and Research in Astrophysics della Northwestern University, nonché affiliato al Dipartimento di Spazio, Terra e Ambiente della Chalmers University of Technology (Svezia).

La ricerca è pubblicata su Astronomy & Astrophysics.

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