Un muro di polvere sulla penisola coreana


In Asia orientale come anche da noi, l’arrivo della primavera significa temperature in aumento, vegetazione in inverdimento e fioriture. Ma marzo e aprile portano anche un altro ospite sgradito: vasti pennacchi di polvere che si riversano a est dai deserti di Gobi e Taklamakan e attraversano parti della Cina orientale, della penisola coreana e del Giappone meridionale.

Il sensore MODIS (Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer) sul satellite Aqua della NASA ha catturato questa immagine di un muro di polvere che si muove attraverso la penisola coreana il 25 aprile 2024. Le immagini raccolte il 24 aprile dal satellite GEO-KOMPSAT-2A della Corea del Sud e dai satelliti Terra e Aqua della NASA mostrano la fonte di gran parte della polvere per essere il deserto del Gobi della Mongolia Interna. Una fioritura di fitoplancton, parzialmente oscurata dalla polvere, è visibile anche a est della penisola coreana.

I venti a volte sollevano la polvere della regione in alto nell’atmosfera, a volte sopra le nuvole, permettendo alle particelle di polvere di attraversare l’Oceano Pacifico e depositarsi sul Nord America. Altre volte, le particelle soppalcate rimangono vicine alla superficie e degradano la qualità dell’aria di milioni di persone in Asia orientale, una delle regioni più densamente popolate del mondo.

Respirare quantità significative di polvere può esacerbare le malattie cardiovascolari e respiratorie. Un team di scienziati della NASA con sede presso il Goddard Space Flight Center della NASA ha stimato che l’esposizione ad alti livelli di particolato fine (PM2.5) contribuisce a quasi 3 milioni di morti premature all’anno a livello globale, con circa un quinto di quelle morti legate specificamente alla polvere.

I ricercatori della NASA hanno rilevato alcuni cambiamenti nell’attività della polvere nei deserti di Gobi e Taklamakan. Un’analisi passata di quasi due decenni di dati dei satelliti Terra e Aqua ha scoperto che questa era l’unica regione del mondo in cui i livelli di polvere atmosferica sono diminuiti dall’inizio del periodo di studio nel 2003.

Le ragioni di questo declino non sono chiare, ma è probabilmente legato all’indebolimento dei venti di superficie dal 2001, secondo un’analisi. Altre ricerche hanno sottolineato la gestione del territorio e l’inverdimento del paesaggio come fattori importanti.

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