Il 1816: l’anno senza estate


Il clima è in continua evoluzione. A volte, tuttavia, si dice che “siamo nel corso di un cambiamento climatico”, solamente perché assistiamo al verificarsi di eventi che sono al difuori della norma. Negli ultimi 30 anni è in corso un riscaldamento ambientale che, se continua con lo stesso ritmo ancora per qualche decennio, può effettivamente essere considerato un cambiamento climatico. A volte invece si tratta di eventi molto al di fuori della norma, ma del tutto isolati.

Il 1816 fu definito “L’anno senza estate”, a causa delle temperature molto basse che si verificarono su gran parte della Terra, soprattutto nell’emisfero nord ed in particolare negli Stati Uniti e nel Canada.

Le maggiori anomalie iniziarono nel maggio 1816. Il freddo intenso, paragonabile più a quello dei mesi invernali che di quelli estivi, ed in alcuni casi il ghiaccio distrusse la maggior parte dei raccolti, e a giugno due grandi tempeste di neve, nel Canada orientale e nel New England, provocarono molte vittime. All’inizio di giugno, quasi trenta centimetri di neve ricoprirono Québec. A luglio ed agosto i laghi e i fiumi ghiacciarono in Pennsylvania e altre tre gelate colpirono il New England, distruggendo tutti gli ortaggi.

Si ritiene che questa eccezionale anomalia fu causata dall’eruzione del vulcano Tambora, che si trova a migliaia di chilometri di distanza, nell’isola di Sumbawa, in Indonesia, avvenuta dal 5 al 15 aprile 1815. Tale eruzione immise grandi quantità di cenere vulcanica negli strati superiori dell’atmosfera, dove rimasero per oltre un anno, ricadendo molto lentamente sulla terra. A causa di ciò, la temperatura globale dell’aria nei bassi strati diminuì notevolmente, poiché la luce solare faticava ad attraversare l’atmosfera.

L’eruzione del Tambora fu anche la causa, in Ungheria, della caduta di neve sporca di cenere. Qualcosa di simile accadde anche in Italia, che per un anno circa vide cadere della neve rossa, si crede a causa di pulviscolo disperso nell’atmosfera.

Tra le eruzioni vulcaniche molto potenti, che hanno determinato temporanei cambiamenti climatici sul nostro pianeta, possiamo ricordare quella di Santorini in Grecia del 1628 a.C. e quella del Kracatoa, in Indonesia, del 1883.

Altre notizie riguardanti la meteorologia, i cambiamenti climatici e la vulcanologia possono essere disponibili sul sito: http://www.climtemonitoring.it Se invece qualcuno volesse dire la sua sulle previsioni meteo dei vari servizi operanti in Italia, può scrivere un commento nella pagina “forum” del sito http://www.alfiogiuffrida.com/ , dove è aperta una discussione dedicata a: “I servizi meteorologici in Italia”. I commenti sono liberi.



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